mercoledì 27 dicembre 2017

IL REGALO (im)PERFETTO


Buongiorno streghette,
come vi avevo promesso nei giorni scorsi, sono di nuovo qui per parlare un po' di regali. 
Regali di Natale.
Uh che bello!
Wow!
Sììì
Mmmm
Okaaaayyy.
Questa festività, al di là del significato religioso, prevede ormai da anni lo scambio dei doni. 
Qualcuno, come mia suocera - a proposito di suocere, avete già letto l'articolo sui parenti a Natale? - è fermamente convinto che i regali debbano essere scartati allo scoccare esatto della mezzanotte. In effetti fa un po' Cenerentola, ma lei non ammette diversamente, con la pioggia o con la neve, il freddo atroce di dicembre o la palpebra ormai calata, i regali si aprono nel momento esatto in cui scatta il secondo che dà il benvenuto al 25 dicembre. Perché giustamente se li apri al mattino, potrebbe anche darsi che Babbo Natale ritorni e porti tutto via durante la notte!
Ora, avete preparato la lista dei regali?
Che cosa sperate di trovare sotto l'albero quest'anno?
Io non nutro grandi aspettative, come molte di voi spero di ricevere libri o almeno buoni Amazon per acquistare subito dopo libri e ancora libri, libri ancora. Ovviamente so già che non succederà!
Piuttosto mi preparo psicologicamente per vedermi recapitare la roba più assurda, o più scontata.
Partiamo con l'elenco?
  1. Il pigiama. Non è Natale se non ricevi nemmeno un pigiama, di solito è il regalo delle mamme. Rigorosamente in pile, di quelli che appena li indossi benedici il caldo ma che, dopo 5 minuti, ti danno l'impressione di essere a un passo dalla porta dell'inferno. 300° C, come in un forno ventilato. Guai a indossarli se avete l'influenza e la febbre, potrebbe scoppiarvi il termometro sotto l'ascella durante la misurazione della temperatura. Inutile dirvi che il capo è poco trendy, poco sexy, poco tutto e che, da previsione, il primo a vedervelo addosso non sarà il vostro fidanzato, ma il corriere che al mattino presto vi consegnerà libri. Meglio così, meglio non correre il rischio che nasca una storia clandestina con il corriere, piuttosto che minare l'immagine attraente che il vostro uomo ha di voi. 
  2. Le calze. Ovvio, che fai? Indossi un pigiama antistupro e non metti le calze? Pesanti, troppo colorate, ultimamente vanno anche di moda quelle di peluche, tanto per confondere il pelo del tessuto con il pelo naturale, quello che abbiamo sulle gambe. Inutile ricordarvi che il pantalone va dentro la calza e chi le riceve a Natale, può stare tranquilla che all'Epifania, non riceverà nulla! Nemmeno una caramella!
  3. La coperta. Perché è Natale, Natale arriva nel mese di dicembre, dicembre è in inverno e in inverno fa freddo. Non fa una piega, no?
  4. La sciarpa. Il classico regalo di chi non ci conosce abbastanza, magari di una tonalità neutra e che va bene un po' su tutto, di quelle da conservare perché sono troppo leggere, più indicate da indossare a primavera. E allora cosa si fa? Semplice, si conserva nell'armadio in attesa di poterla mettere ma, quando finalmente le temperature diventano più miti, la sciarpa è ormai finita nel dimenticatoio. Questo è un esempio positivo, non restateci male se, invece, dovesse arrivare una sciarpa orrenda, di colori pacchiani, magari anche di lana, quella che punge e crea subito irritazione. Succede, succede anche questo e anche piuttosto spesso!
  5. Il maglioncino. Il classico regalo che le mogli fanno ai propri mariti, talvolta anche le fidanzate ai fidanzati quando il rapporto si è ormai consolidato. Con il maglioncino non si sbaglia mai, è questo che si crede ma si tratta di un regalo infido perché potrebbe essere un bel regalo, a meno che non sbagliate la taglia. A quel punto avrete tempo fino al 31 dicembre per il cambio nei negozi, lì dove ovviamente la merce scarseggia e vi ritroverete ad aggiungere il doppio della cifra spesa all'inizio per prendere altro e sostituire l'articolo.
  6. Gioielli. Le più fortunate si vedono recapitare, magari dal moroso, l'anello con tanto di richiesta di matrimonio. Altre, sempre fortunate, ricevono qualcosa in oro con tanto di talloncino come garanzia. Poi ci sono quelle che non possono lamentarsi, magari si tratta di gioielli in acciaio, dal brand famoso. Infine le sfigate, con il classico braccialetto in argento che finirà per annerirsi dopo una settimana di utilizzo. 
  7. Il profumo. Come regalo è sempre ben accetto, soprattutto se costa un occhio della testa. Peccato però che ci sarà sempre qualcuno che, pur non conoscendovi, deciderà di libero arbitrio di regalarvi una fragranza che, di sicuro, non sarà di vostro gradimento. Per fortuna è passato il periodo in cui andavano di moda tutte quelle profumazioni legate al cibo. Profumo di cioccolato, di fragola, di zucchero filato, di Cheesecake. Se ci penso, ho il voltastomaco! Rientrano in questa categoria anche bagnoschiuma e creme, o le candele profumate, nuova moda del momento, ma se becchi l'essenza sbagliata, stai pur certa che i mal di testa saranno assicurati!
  8. La trousse dei trucchi. Diecimila tonalità di azzurro, rosa, marrone, tanto che ogni volta che sei lì per usarli, ti assale il panico e non sai quale scegliere. Ombretti che servirebbero dieci vite per consumarli tutti, alcuni talvolta nemmeno scrivono e i pennellini, rigorosamente made in China, si sfasciano dopo il primo utilizzo. Rossetti che lasciano le labbra impastate, troppo glitterati, troppo lucidi e scivolosi. Insomma, un disastro ma non preoccupatevi, di solito questo tipo di regalo finisce per scivolare dalle mani o dalla base di appoggio, mentre siete lì, intente a truccarvi davanti allo specchio, e a parte la polvere colorata sul pavimento che dovrete spazzare via perdendo tempo prima dell'uscita - magari con un uomo -, la spazzatura è assicurata. 
  9. Il corredo. Se siete in età da matrimonio o se avete annunciato da poco un fidanzamento, parola grossa visto che si tratta solo di aver pronunciato a voce alta il nome del ragazzo con cui scopate assiduamente, state pur certe che la nonna o la zia, saranno lì pronte con tovaglie ricamate, coperte e lenzuola. Ovviamente di epoca datate, magari prese dal loro stesso corredo non utilizzato del tutto.
  10. La stella di Natale. Si usa donarla soprattutto quando si è ospiti a casa di qualcuno. Dieci/quindici euro dal fioraio e passa la paura, tanto per quanto si ostinano a dire che se la curi secondo le loro istruzioni, la pianta dura quasi in eterno, in realtà subito dopo Natale la pianta perde i suoi fiori e muore. Che tristezza! Ma è anche una rottura di scatole in meno per chi non è amante e non ha il pollice verde!
  11. Soprammobile natalizio. Che sia Babbo Natale, un Gesù Bambino, un piccolo presepe particolare, una renna, un angioletto... tutto ciò che appena lo vedi dici:"che belloooo!", poi non è più bello quando ti tocca spolverarlo o realizzi che in casa non c'è più posto. 
  12. Cioccolatini, panettoni, vini e spumanti. Tutti rigorosamente in carta rossa o dorata, con fiocchi dello stesso colore, alcuni pagati in maniera spropositata solo perché li ha prodotti Tizio Caio e, di solito, fanno pure cagare peggio dei prodotti economici del supermercato.
  13. I soldi. Tutti li vorrebbero ma, con la crisi, quasi più nessuno li ha. Di solito arrivano solo per merito dei nonni e sì, beati siano i nonni che sanno sempre come fare felici i nipoti.
Dite che manca qualcosa alla lista? Fatemelo sapere!!









martedì 26 dicembre 2017

RECENSIONE DIE PARTY

Buongiorno streghette e bentornate nel mio blog ;) 
Siete tutte in fermento per questi giorni che precedono il Natale? La cena da organizzare, gli ultimi regali da incartare e quel qualcosa che ci scordiamo sempre ma, puntualmente, non ricordiamo mai cosa ci stiamo scordando... succede anche a voi? 
Lo stress delle feste... ah, altro che ferie, pace, "finalmente mi rilasso un po' e mi alzo tardi la mattina" eh, col cavolo! 
Si lavora pure nelle festività. E vai a trovare i parenti e il pranzo della vigilia qui e la cena della vigilia lì; e il pranzo di Natale là, e la cena di Natale qua! Le abbuffate in famiglia, dove parenti che non vedi per un anno intero, praticamente te li ritrovi in mezzo ai piedi per giorni e giorni e capisci perché per un anno non vi siete visti!Per non parlare del mal di testa che arriva come un calcio rotante di Chuck Norris e di quei simpatici rotolini di ciccia che si accumulano allegramente sui fianchi e sul sedere...
Insomma, ci vorrebbero altre due settimane di ferie dopo le feste natalizie perché ci vuole davvero tanta pazienza a sopportare CERTE persone.
(Si vede che sono un attimo elettrizzata da tutto questo caos natalizio?)
Oggi, però, non sono qui a fare il GRINCH della situazione, ma voglio parlarvi di un libro, un  racconto lungo, uscito proprio oggi.
Ebbene sì, l'ho letto in meno di un'ora perché sono davvero pochissime pagine.
Parliamo di Die Party, di Silvia Castellano nella collana Starlight di PubMe gestita da Jessica Maccario.

Ci tengo a precisare che il racconto è stato acquistato dalla sottoscritta, non ho ricevuto nessuna copia omaggio per recensirlo, l'ho voluto acquistare io perché m'interessava leggerlo ;) 


TITOLO: Die party
AUTORE: Silvia Castellano
EDITORE: Starlight-PubMe
PAGINE: 55
DATA DI USCITA: 23 dicembre 2017
PREZZO E-BOOK: 1,49
LINK ACQUISTO E-BOOK. 




SINOSSI

“Sei pronto per la festa più pericolosa dell’anno?”
Tutti conoscono il “Die Party”, la festa più apprezzata dell’anno. Molti si stanno organizzando per andarci, ma a Lyla non interessa trascorrere la vigilia di Natale in un posto in cui ci sarà tutta la scuola. Con un nome così non le sembra nulla di originale e ha già i suoi problemi con Alex, alias Mister Arroganza, colui che sarebbe in grado di spezzarle il cuore in pochi attimi. Ma Jan, il suo migliore amico, sa essere molto persuasivo e Lyla si ritrova suo malgrado a varcare la soglia del locale.
Quella che si preannunciava come una normale festa tra ragazzi, diventerà a poco a poco il party più pericoloso dell’anno.
Un segreto si annida tra quelle pareti, ma le carte non sono ancora state svelate...
E tu, aprirai quella porta?



RECENSIONE 

Questa sinossi è stata scritta davvero molto bene, quindi complimenti, perché mi ha davvero incuriosita e quando l'ho letta ho subito pensato "oooooookaaaaay, questo libro dev'essere mio" e ho atteso l'uscita con trepidazione, lo ammetto. 
Sono rimasta un po' delusa quando ho visto il numero di pagine, ammetto anche questo, speravo fosse un romanzo, ma se un'autrice è in gamba poco importa la lunghezza del libro in questione.
Questo racconto parte proprio bene, scrittura bella, come piace a me, non pesante, non sempliciotta, ma una scrittura che cattura, rapisce e mi sono proprio beata pensando FINALMENTE UN BEL LIBRO e stica**i se è corto. Perché non sono una di quelle persone che stanno lì a cercare il pelo dell'uovo e mettono una recensione negativa anche per una virgola fuori posto.
Certo, se il libro in questione è mitragliato di errori allora ci sta, ma non è questo il caso perché la scrittura di Silvia è curata, descrittiva, sei dentro insieme a Lyla e Jan. Sei lì con loro, mangi anche tu l'insalatina con Lyla e cerchi anche tu di svegliare Jan a sberloni per evitare che esca con Patricia, la snob della situazione che vuole solo prendere in giro il nostro povero nerd e Lyla ci prova in tutti i modi a fargli aprire gli occhi, ma lui niente, giustifica qualsiasi cosa, qualsiasi comportamento, frase, gesto, tutto di questa ragazza superficiale e posso ben capirlo, quando si è cotti a puntino, fino a quando non ci sbatti bene la testa, non capisci fino in fondo di che persona ti sei innamorato!

Guardai Jan con compassione. Aveva una cotta per Patricia dall'inizio dell'anno e pendeva letteralmente dalle sue labbra. Qualsiasi cosa lei dicesse era sacrosanto e il mio povero amico innamorato non metteva in dubbio nulla. Se Patricia avesse annunciato che era in grado di volare, lui ci avrebbe creduto di sicuro.

Jan, nel frattempo, cerca di convincere Lyla ad andare a questo "famoso" party e alla fine riesce a convincere la nostra protagonista nonostante non sia così entusiasta, ma per il suo amico questo e altro.
Di lei si sa ben poco, l'autrice accenna qualcosa ma senza svelare troppo e da una parte aumenta la curiosità (almeno a me è successo così) verso il suo personaggio perché, diciamocelo, è un po' misteriosa.
E poi c'è Alex. 
Alex è il bello e dannato, quello che in tutti i libri ci fa disperare (non solo a noi ma anche alla protagonista) ma anche sospirare. Quel personaggio a cui daremo volentieri dei ceffoni, ma da cui ci faremmo baciare con passione. Ecco, Alex è il classico bad-boy della situazione e la nostra protagonista non può che avere una super cotta per lui (come biasimarla).


Ci eravamo baciati diverse volte negli ultimi anni e una volta ci eravamo persino spinti oltre. Era tutto nato per scherzo, ma poi mi ero presa una cotta per lui e avevo cominciato a farmi delle aspettative.
Peccato che Alex non fosse il tipo di ragazzo a cui interessavano le relazioni serie, quindi ogni mia speranza che le cose cambiassero era rimasta vana. 

Okay, Alex è veramente stro**o, ne sono consapevole pure io, ma poi si riscatta verso la fine. 
In ogni caso, la storia si concentra su Lyla e su questo party con cui va col suo amico nerd, Jan, solo perché lui vuole "conquistare" la snob Patricia.
Prima dell'entrata in questa, presumo, discoteca, il buttafuori lascia un timbro sulla mano e (badate bene che questa parte è mooooolto importante) ad alcuni lascia una N mentre ad altri una U. 
Non si capisce bene il motivo di questa scelta (ancora, in realtà, non sono riuscita a capirla e sono davvero curiosa di sapere che stava a significare la N) ma ci pensa la nostra super-eroina Patricia a svelarci il significato della lettera U "The ultimate"- Il top, il massimo!
La simpatia di questa ragazza supera l'infinito, davvero. Personaggio davvero odioso, ecco, in questi casi la morte è l'unica soluzione!! 
In ogni caso, stiamo già arrivando al punto clou della storia. Il party. 

Ma cosa c'è di tanto misterioso in questo party, perché tutti lo conoscono?
Ma sopratutto: cosa c'è dietro la porta nera? La stessa porta dove spariscono Jan e Patricia (e non è per pomiciare forte)?
Qual è questo mistero?

Devo ammettere che l'autrice, con il suo stile di scrittura, è riuscita a catturare completamente la mia attenzione se poi c'è anche del mistero, meglio ancora! Ma, c'è un ma... tutto ciò che accade dopo, ovvero quando il lettore scopre ciò che c'è dietro questa porta nera, mi ha lasciato un po' perplessa, un po' con l'amaro in bocca, se devo essere sincera.
Non mi ha convinto al cento per cento, avrei preferito altro e avrei sviluppato meglio un po' tutto (sopratutto questa parte, quella fondamentale, quella che fa decidere al lettore se un libro merita o no) perché, forse, cinquantacinque pagine, sono poche per raccontare al meglio questa storia.
Non posso dirvi di preciso cosa non mi sia piaciuto perché farei uno spoiler enorme e rovinerei la lettura a chi ha già acquistato il romanzo e deve ancora leggerlo o chi vorrebbe acquistarlo.
Questa scelta dell'autrice non l'ho capita e ancora ora, dopo ore dalla fine della lettura, continuo a chiedermi: ma perché? 
Va bene volersi distinguere, voler creare qualcosa di nuovo, ma questo, davvero, non lo comprendo.

Quindi, ricapitolando: il racconto mi ha catturato da subito, l'ho letto in meno di un'ora, ma la parte clou non mi ha convinto, mi ha un po' deluso.
Avrei sicuramente dato cinque stelline perché non ci sono errori grammaticali (e non è cosa da poco), c'è questo alone di mistero che si percepisce già dalle prime pagine e che a mano a mano che si prosegue la lettura aumenta (ed è una cosa che stra amo nei romanzi, riuscire a incuriosire il lettore senza farlo annoiare dopo la seconda riga), ma poi... scivolone (per me, ovvio! Poi magari un'altra lettrice legge questo libro e le piace da matti, insomma, i gusti sono gusti e io sto esprimendo un mio parere personale) quindi non mi sento di dare cinque stelle per questo motivo. 
La parte clou deve sorprendere il lettore in positivo e non in negativo perché io mentre leggevo ho esclamato: "ma che cos...???? (con tremila punti di domanda)" quindi il mio voto finale è:

3½

 
Se volete sapere cosa non mi ha convinto e sopratutto cosa c'è dietro questa famosa porta nera, non vi resta che acquistare il romanzo e leggerlo ;) 
Esatto, non ve lo sconsiglio, ve lo consiglio perché quello che non piace a me, potrebbe sempre piacere a voi :) 
Quindi buona lettura e in bocca al lupo a Jessica per la sua collana e a Silvia per il suo libro.






 

domenica 17 dicembre 2017

A Natale con i tuoi... MA ANCHE NO!



Buongiorno, streghette!
Vi sono mancata? Spero almeno un pochino. Sono stata molto occupata con alcune letture, di cui vi parlerò nei prossimi giorni e poi è iniziata la corsa ai regali di Natale. Già!
Ma tanto finirò per incartare gli ultimi doni durante la Vigilia del 24 dicembre, come succede sempre perché, come si dice, certe abitudini sono dure a morire.
Lo sentite anche voi questo odore? Polvere, magia, ricordi, cannella, vaniglia...
Si respira aria natalizia ormai da giorni.
Ma cosa dico? Da mesi.
Non ho fatto in tempo a riporre nell'armadio la borsa con i teli del mare e al supermercato c'erano già le pedana ricoperte di panettoni. In offerta. Sì, i panettoni in alcuni negozi sono come quelle pubblicità dei materassi in tv, sono perennemente in promozione.
Sorge quindi spontanea una domanda. Come lo preferite il panettone? Con o senza canditi? Ah già, ci sarebbe anche il pandoro!
Sì, siamo davvero alle solite ma quello del panettone è di sicuro il male minore.
Non so voi, ma quello che temo di più di queste festività, oltre ai sorrisi che bloccano la mascella e la classica frase "Auguri a te e famiglia", pronunciata dal 1 dicembre fino al 31 gennaio del nuovo anno, sono i parenti.
I parenti febbricitanti in occasione delle feste. Tavolate lunghe chilometri che costringono a chiedere tavolini spartani e sedie apri e chiudi persino ai vicini. Il vicino di tavolo con il tic alla gamba che renderà un vero inferno i pranzi, quello che mangia a quattro bocche e da voi, nel piatto, forse giungerà una sola fetta di prosciutto crudo dell'antipasto. Quello che ruba il tovagliolo, oppure le posate, quello che non smette di parlare e lanciare frecciatine in stile Arrow, andando a riesumare i comportamenti sbagliati dei parenti avvenuti tra il 1915 e il 1918, o l'altro che vorrà vedere la tv anche il giorno di Natale, e l'altro ancora che non riesce a trattenere i suoi problemi con l'aria nella pancia, facendosi grande e dicendo che "è tutta salute". Chi più ne ha, più ne metta.

Di seguito alcune figure caratteristiche:

  • La Nonna. Guai a dimenticarsi della nonna, ti becchi come minimo una maledizione che ti accompagna fino alla prossima vita. Le nonne, in genere, aspettano con ansia il Natale per rivedere figli e nipoti. Alcune sono dolci, ti passano una banconota da venti euro come regalo "Così ti compri un gelato", nonostante faccia un freddo boia e hai da poco smesso l'antibiotico per curare la bronchite. Il gesto della consegna del denaro è un rito, si svolge con una velocità che nemmeno Flash o il classico spacciatore agli angoli delle strade. Tutto questo per evitare occhiate indiscrete, per conservare e proteggere il loro patrimonio. A seguire l'interrogatorio ed è sempre bene pagare qualcuno con quella venti euro affinché finga di essere il nostro fidanzato, qualora siamo single. In caso contrario, se speravate di ricevere l'anello ma il vostro lui non ne vuole sapere, la nonna sarà ben felice di aiutarvi a mettere il maschio alle strette. Giocatevi l'asso nella manica, la nonna che teme di non avere abbastanza tempo per vedere sua nipote all'altare. Qualcuno sostiene che funzioni!
  • Il Nonno. Uomo silenzioso, è colui che puntualmente è costretto ad accogliere in casa propria le ultime tre generazioni, talvolta anche quattro, della propria famiglia e vedersi casa invasa di gente che prende d'assalto i suoi averi, di bambini che corrono e gridano spargendo giocatoli ricevuti da Babbo Natale e, puntualmente, già distrutti dopo mezza giornata. Quelli più fortunati sono costretti a lasciare la propria abitazione per essere ospiti a casa dei figli, il che significa che dovranno rinunciare al loro riposino pomeridiano e a sperare che sulla tavola ci sia il vino, lo stesso che il dottore gli ha vietato per i suoi problemi di pressione o colesterolo.
  • La Zia. La zia è quella che, di solito, ti accoglie con la frase di rito "Come sei cresciuta!". Compreso nel prezzo c'è una pacca sulla spalla che vorrebbe essere un gesto d'affetto ma che, se poco poco sei magra, corri il rischio di ritrovarti con qualche costola incrinata. Oppure il pizzicotto sulla guancia, il cui segno di resta per tre o quattro giorni. A seguire l'interrogatorio stile nonna. Il fidanzato? Oppure, quando ti sposi? Hai trovato un lavoro? Quando il primo figlio? Quando il secondo? Via via ad addentrarsi nella privacy perché la zia è la zia, spesso è come una mamma ma se pure lei ha una figlia femmina, scatta la competizione. 
  • I cugini piccoli. Maschi o femmina che siano. In entrambi i casi, per Natale, indossano per merito delle loro mamme, splendidi vestiti che danno loro la parvenza di essere angeli. Non lo sono, sono demoni, rumorosi e ficcanaso.
  • La Cugina. Per fortuna non tutte le famiglie sono numerose come quelle di una volta, quindi portiamo un po' di pazienza. Comunque di solito le cugine possono essere di due specie. C'è quella cessa e sua madre, vostra zia, non mancherà di dirvi che ha tutto ciò che voi non avete. Fidanzato compreso. Cesso pure lui, oppure bellissimo ma cieco, magari semplicemente innamorato per chissà quale misteriosa ragione. Evidentemente vostra cugina avrà la patata magica o placata in oro. Poi c'è la cugina figa pazzesca, quella che non mancherà di indossare il vestitino rosso e super aderente, tacco 12 con una scarpa rossa anch'essa. Tutto rosso. Davanti all'intera famiglia farà credere di essere la nuova Madonna. (Nel presepe sotto l'albero). Di vergine ha tutto, tranne che quella cosa lì.
  • Il cugino. I cugini si dividono in tre categorie.In quanto maschi partono dal presupposto che di ogni cosa detta o fatta da altri, familiari compresi, a loro non frega un ca**o di niente. Sono Maschi! Abbiamo il cugino fidanzato, sarà presente solo con il corpo, ad eccezione della lingua, quella sarà dentro la bocca della sua fidanzata, con il pensiero sarà sempre da lei, a scoparla nella mente senza interruzioni. Il cugino cesso ma buono, colui che non smetterà di parlare di tutto ciò che ha fatto o ha intenzione di fare. Qualcuno esagera, inventa pure la fidanzata che, accidentalmente, per colpa dell'influenza, anche quest'anno è stata costretta a rinunciare alle presentazioni in famiglia. Il cugino fuori sede, quello figo, quello che ha fatto carriera e che vive per il lavoro. Forse si ricorderà di fare una telefonata e dirà a qualcuno "Saluta tutti".
  • Lo Zio. Futuro nonno, vede la sua vita manovrata da moglie e figli. Se il Natale viene festeggiato in casa sua, potrà però vantare di aver speso i soldi per acquistare tutto ciò che riempirà la tavola in quei giorni. In caso contrario, riempirà di vino il suo bicchiere subito dopo quello del nonno perché bere in compagnia è più bello!
  • La Suocera. Qualora voi foste fidanzate. Qui ci starebbe un discorso a parte, dunque prometto di analizzare la categoria nello specifico più in là. La suocera a Natale, però, si dimostra sorridente e felice. Bisogna necessariamente mettere in pratica la tradizione: a Natale siamo tutti più buoni. Ma se tu sparissi magicamente dalla vita di suo figlio, bè... sarebbe il Natale perfetto! Mi raccomando, ringrazia per il regalo che riceverai e non dimenticare di ricambiare o potrebbe accidentalmente mettere qualcosa nel tuo piatto e poi fingersi dispiaciuta per il classico virus intestinale che sembra aspettare il 25 dicembre per mettere K.O le persone.
  • La cognata. Si apre ufficialmente la competizione dell'anno. Se prima delle feste ti rechi dal parrucchiere per tingere i capelli, qualora tu li portassi biondi, chiedi espressamente di averli più biondi perché stai pur certa che lei te lo farà notare. Stesso discorso per tutti gli altri colori, per lo smalto, per il vestito, il trucco. Più. Più. Più. 
  • Il parente alla lontana. Quello che resta solo e che per vie traverse giunge in famiglia, sorridente e simpatico con tutti, pronto a baciare sulle guance ogni persona per gli auguri e a chiedere il bis della lasagna. 
  • La propria mamma. La mamma è sempre la mamma e se non ci sono grandi problemi in famiglia, state pur certe che basterebbe un suo abbraccio al posto di un regalo materiale per essere felici ugualmente. Perché vi dico questo? Perché nel prossimo articolo vi parlerò dei regali :P







sabato 16 dicembre 2017

RECENSIONE CRIMINAL

Bentornate streghette! 
Oggi vi parlerò di questo romanzo: Criminal, di Ellie McLaren. 
Ho acquistato e letto il romanzo e ho atteso un po' prima di scrivere questa recensione perché sono tante le cose che vorrei dire che ho dovuto riordinare un attimo i pensieri e le emozioni.
Avete presente quei libri che quando iniziate a leggerli, non riuscite a staccarvi e i personaggi vi restano addosso che non potete non continuare?
Ecco, a me è successo proprio questo!


SINOSSI

Un anno dopo l’incidente in cui ha rischiato di perdere la vita, Megan riprende le redini in mano. 
Ha un lavoro che ama, vive con il suo cagnolino in un appartamento luminoso e spazioso, ha una relazione con un uomo stupendo, in cui, però, non riesce a dare il cento per cento di sé stessa. 
C’è una parte di Megan, la parte che non riesce a ricordare, una parte del suo passato, che sa che lei appartiene a un altro, ma a chi? 
Quando incontra Curt Harris, un uomo silenzioso, dallo sguardo pericoloso e magnetico, i ricordi che aveva perduto iniziano a riaffiorare a poco a poco.

Cos’ha quell’uomo di diverso?
Perché si sente così pericolosamente attratta da lui? 


Divisa tra passato e presente, tra due uomini opposti e i ricordi che le fanno rivivere qualcosa di spaventoso, Megan, scopre la verità. 
Una verità amara. Dolorosa.
Megan si troverà di fronte a una scelta. 
Da vittima a carnefice?

Tra amore e vendetta…  


RECENSIONE

Quando devo lasciare una recensione mi viene sempre un po' d'ansia perché non so mai se riuscirò a far capire cosa mi ha lasciato la storia e se ho compreso appieno quello che l'autrice/l'autore voleva dare.
Bene, tornando a noi, Criminal è incentrato molto sulla suspense, per questo non riuscivo a staccarmi da questa storia. 
La vita di Megan scorre tranquilla, ha un fidanzato che la "ama" (sì, tra virgolette e non posso svelarvi il motivo), un cagnolino, vive in un appartamento in affitto e ha un lavoro come fotografa, ma, c'è un ma: del suo passato non ricorda nulla.
Qualcuno ha cercato di ucciderla, ma non sa chi e non sa nemmeno il perché e non riesce a pensare di farsi un futuro con Jaxon senza prima aver scoperto chi fosse. Questa cosa diventa quasi un'ossessione per lei, tant'è che Jaxon non riesce a comprendere questa sua ostinazione nel voler scoprire la sua vita prima di quel "famoso" incidente.


«Mi sei venuto dentro, Jaxon! Sei venuto dentro di me e ora ho i tuoi spermatozoi che fanno a gara a chi riesce a fecondare per primo il mio ovulo! Questo è mettere fretta, Jaxon! Questo è fare pressione, farmi prendere una decisione in base alle tue azioni! Non sono pronta per tante cose perché vorrei riavere indietro il mio passato prima di mettere al mondo un figlio, prima di andare a convivere, sposarci o fare tante cose insieme che fanno, solitamente, le coppie normali. Voglio sapere chi ero perché se poi dovesse venire fuori che non sono la persona che sono ora, tu, potresti anche non volermi più, potresti lasciarmi, potresti portarmi via mio figlio, chiedere il divorzio!» urlo e piango contemporaneamente.


Curt, invece, è un uomo che ha sofferto già nell'adolescenza e ha perso l'amore per mano di chi lo ha salvato quando era solo un ragazzino incazzato col mondo. Quando suo padre muore a causa di una brutta malattia, sua madre cade in depressione e non c'è nessuno che si occupi di lui. 
Nelle vene di Curt scorre la rabbia per non essere compreso, così s'immischia in una gang dove lui ne è il capo, fino a quando non uccide, con un colpo di pistola, uno degli uomini di Navarro. Colui che poi si prenderà cura di lui, crescendolo come se fosse suo figlio, ma, una volta divenuto adulto, questa figura paterna sparisce. 
Navarro è un criminale, il boss più potente della zona e chiede a suo figlio acquisito, mentre gli consegna una pistola, di proteggerlo sempre e comunque.
Curt diventa, così, il suo sicario.

Sono la sua macchina da guerra.
Io sono il suo sicario.
La sua pistola sempre carica.
Io tolgo le vite se tengo alla mia. Uccidi prima di farti uccidere.
Uccidi o morirai.
Porta sempre a termine la tua missione, non ammetto errori. 


Ma, vi starete chiedendo: cosa c'entrano questi due personaggi tra loro? 
L'autrice è stata brava a intrecciare la storia e la vita di Megan si scontra con quella di Curt. 
Il destino? Un caso? Una coincidenza?
Non posso svelarvelo, per rispondere a questa domanda dovrete leggere il libro eheh!
Ma come fanno i due a conoscersi? 
Tramite la futura moglie di Curt. Ebbene sì, Curt è il promesso sposo della figlia del boss Navarro, il suo patrigno, colui che doveva proteggerlo. 


Mi parlò come se fosse mio padre e come tale si comportò. Mi prese con sé, insegnandomi come vivere, facendomi studiare.
Gli dovevo tutto. Mi aveva cresciuto come se fossi figlio suo, come se fossi sangue del suo sangue. Desiderava un figlio maschio, sua moglie era morta da poco lasciandogli una bambina piccolissima da crescere e, forse, anche per questo mi sono legato a lui.
Capiva il mio dolore, ma credo che lui non abbia mai provato dei sentimenti per nessuno.
Mi ha dato una vita agiata, non facendomi mai mancare nulla. 


Rachel, la vera figlia di Navarro e promessa sposa a Curt- giovane donna viziata con la puzza sotto al naso, è questa la prima impressione che si ha quando si fa la conoscenza di questo personaggio- incontra, per caso (forse) Megan e decide di assumerla, una volta scoperto che Megan lavora in uno studio fotografico, come fotografa, appunto, per un servizio. 
Megan si ritrova, così, a casa di Rachel. Casa che condivide anche con Curt e la conoscenza dei due, inizialmente, non va a gonfie e vele.
Megan sente di conoscerlo, ma lui è freddo nei suoi confronti, la guarda male, non le rivolge la parola e cerca di farla sentire a disagio, arrivando quasi a minacciarla.


M’intimorisce la sua presenza, ma allo stesso tempo provo un senso di familiarità in lui. È come se conoscessi questa persona ...


Non posso starle vicino perché i ricordi che mi provoca sono tanti e dolorosi e devo allontanarmi perché potremmo farci male entrambi.
Deve odiarmi.
Deve respingermi.
Deve provare ribrezzo per me.
Deve disgustarle la mia presenza.


«Dovresti aver paura di me» sussurra a un soffio dalle mie labbra senza però distogliere lo sguardo dai miei occhi. 
Sono come ipnotizzata dal suo sguardo, dalle sue parole e la sua voce, così calda, così calma, rimescola i miei pensieri. È come se continuassi ad avere dei déjà-vu, come rivivere delle sensazioni ed emozioni ogni volta che lui mi sta vicino e forse è per questo motivo che ancora non mi sono voltata andando via e mandandolo a quel paese. La sua vicinanza mi provoca questi brividi che non riesco a definire.
È piacere?
È paura?
È attrazione?
Non lo so. So solo che lui potrebbe essere tranquillamente la luce che scaccia il buio dalla mia mente riportando indietro alcuni ricordi. Com’è possibile?
«Perché?» riesco a rispondere dopo qualche minuto di silenzio. Istintivamente lo sguardo mi cade sulle sue labbra e lui sorride.
«Perché non sono un santo» ribatte e le punte delle sue dita mi sfiorano appena la schiena.


I pov alterni aiutano il lettore a capire meglio i pensieri e i sentimenti di entrambi i personaggi e il perché di determinate azioni che svolgono e le loro decisioni, giuste o sbagliate che siano per noi.
Ma perché Megan prova queste emozioni quando Curt le è vicino? E perché lui cerca di tenerla a distanza? 
Curt, vuole vendetta.
Megan, vuole la verità. 
Piano piano il romanzo diventa sempre più intricato e intrigante. Megan ha alcuni flash-back della sua vita, ricorda di aver avuto un uomo, un uomo che l'amava davvero, ricorda dei profumi, delle emozioni, dei gesti e li rivive quando è accanto a Curt, ma lui continua a essere freddo nei suoi confronti, cerca sempre di intimidirla e poi, come potrebbe averlo mai conosciuto se lui nemmeno sembra riconoscerla? 
Curt, d'altro canto, si domanda se Megan è realmente la sua lei, ma come potrebbe se la sua Maggie è morta per mano di Navarro?
Eppure Megan è così simile a Maggie...


Potrei stare qui a raccontarvi ancora di questo romanzo, a parlarvi ancora di questi due personaggi, entrambi forti, ma che nascondono un passato quasi simile.
L'autrice snocciola, a poco a poco, le domande che mi ero fatta mentalmente leggo il suo romanzo. 
Perché Curt è sicuro che la sua Maggie sia morta? E come mai Navarro l'ha voluta uccidere? E Megan? Chi è in realtà Megan? 
Ho amato il modo di raccontare la vicenda di entrambi i protagonisti, senza svelare tutto e subito, ma poco alla volta. 
Ho odiato con tutto il cuore Navarro, sopratutto verso la fine e, inizialmente, anche un po' Rachel, con quel suo modo di fare capriccioso e snervante che l'avrei presa volentieri a schiaffi ogni volta che apriva bocca.
Curt, per quanto mi sia sforzata di odiarlo, proprio non ci sono riuscita perché, in realtà, lui non è così cattivo come si autodefinisce. La sua è più una maschera che porta se vuole avere salva la vita.
Il finale non è per niente scontato. L'autrice ci fa credere una cosa e invece...
Non credo ci sia bisogno di scrivere che questo libro mi sia piaciuto perché è davvero palese :p 
Altra cosa: non ho notato questi errori gravissimi che sono stati segnalati in altre recensioni. Le scene di sesso mi sono apparse descritte molto bene, che poi possano piacere o meno questo dipende dai gusti dei lettori, a me personalmente non sono dispiaciute.

Detto questo: vi consiglio questo romanzo se amate le storie piene di suspense che vi lasciano col fiato in sospeso e con un po' di erotismo che non guasta mai.









giovedì 14 dicembre 2017

TUTTA LA NEVE DEL CUORE

TITOLO: Tutta la neve del cuore
AUTORE: Giovanni Novara
EDITORE: Butterfly Edizioni
NUMERO PAGINE: 118
DATA DI PUBBLICAZIONE: 12 dicembre 2017
PREZZO E-BOOK: 0,99
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SINOSSI

Per Ginny il Natale è sempre stato un momento felice, fino a quando una lettera ha frantumato ogni sua certezza. A 25 anni si ritrova single, dopo una storia finita male che l'ha resa insicura e convinta di non meritarsi l'amore di nessuno. Persino la sua famiglia disapprova le sue scelte di vita, e tutto questo la fa sentire incompresa e sola. Fingersi forte davanti agli altri diventa ogni giorno più difficile... Il destino poi sembra farsi beffe di lei facendole incontrare Nataele. Non solo lui ha un nome che le ricorda i momenti felici che non rivivrà mai più, ma è anche un valido candidato per il posto di lavoro che ha sempre sognato. C'è qualcosa in lui che la attira come una calamita, ma il suo cuore cinico e gelido non le permette di lasciarsi andare. Ma complice la neve, l'avvicinarsi del Natale e la magia di Parigi, Ginny scoprirà che l'amore è l'unico rischio che vale la pena di correre...

Certi incontri sono destinati ad accadere... 

Questo romanzo è molto più di un semplice regalo di Natale! È un dono per chi ha voglia di emozionarsi e credere ancora nell'amore... 

Tu provi a nasconderti dall'amore, ma in fondo sai che ti troverà....  


ESTRATTO

...mi scombussoli come fosse fuoco, non voglio ardere nell’attesa che mi sfiori ancora, non voglio guardarlo e rendermi conto di quanto mi piaccia il modo in cui mi osserva e la curva delicata delle sue labbra, la sua barba appena accennata e non voglio sentire il suo profumo da cui comincio a provare dipendenza.



LADRA DELLA NOTTE

TITOLO: Ladra della notte
AUTORE: Ingrid Acosta
EDITORE: Self Publishing
NUMERO PAGINE: 125
DATA DI PUBBLICAZIONE: Seconda edizione- 13-12-2017
PREZZO E-BOOK: 0,99 EUR
LINK ACQUISTO E-BOOK.


SINOSSI

C'era una volta la leggenda della Pietra Nera... 
Aghata, diseredata dalla sua famiglia adottiva, si guadagna da vivere fingendo di essere ricca, partecipando alle feste della nobiltà londinese e rubando loro qualsiasi cosa. Edward, furbo e bastardo, è un uomo molto attraente che ha rubato ad Aghata la verginità, lo stesso che le ha insegnato a mettere a segno i furti tra i nobili. 
E se la Pietra Nera, dalla quale deriva bellezza e potere fosse nelle mani di qualcuno a cui Aghata è molto legata? 
Fughe nella notte, prepotenza, pericolo e desidero carnale. Nella vita bisogna solo scegliere se cedere alla lussuria e al cuore o assecondare la vendetta rubando.

ATTENZIONE:
Questo è lo stesso titolo che prima aveva come nome autore Donna Francisca. Sono sempre io, ma ho voluto cambiare cover e il mio nome.



ESTRATTO 


È una sensazione nuova, un nuovo gioco perverso, il nostro gioco perverso, quello che io faccio solo con lui anche se poi bacio altre bocche, anche se poi sogno un futuro diverso, un uomo diverso ma finisco per concedere me stessa e la fiducia solo a lui, soltanto a Edward che non è in grado di amare ma in qualche modo ci prova...





venerdì 1 dicembre 2017

SE SOLO FOSSE VERO AMORE

TITOLO: Se solo fosse vero amore
AUTORE: Aurora Rose Reynolds
EDITORE: Newton Compton Editore
NUMERO PAGINE: //
DATA DI PUBBLICAZIONE: 5 dicembre 2017
PREZZO EBOOK: 0,99




SINOSSI

Until Series 4.5
A volte la vita ci sorprende dandoci qualcosa di cui non sapevamo di aver bisogno

Mike Rouger non sta cercando l’amore. Ha deciso molto tempo prima che è molto meglio starsene da soli piuttosto che soffrire ancora a causa di una donna. Ma quando Kathleen Mullings torna prepotentemente nella sua vita, per giunta con un figlio adolescente, tutto è destinato a cambiare radicalmente. Come se non bastasse, non manca molto a Natale. Che cosa succede quando un uomo con le sue convinzioni incontra una donna tosta e che sa esattamente quello che vuole? 


L'AUTRICE

Aurora Rose Reynolds
è autrice bestseller di New York Times, Wall Street Journal e USA Today. Ha iniziato a scrivere perché i maschi alfa che vivevano nella sua testa la lasciassero un po’ in pace. Quando non scrive e non legge trascorre le giornate con il suo maschio alfa reale e un alano blu che le dà sempre filo da torcere.



L'INSALATA FA INGRASSARE?

Bentornate streghette, l'argomento di oggi è: l'insalata. Ebbene sì, non ci crederete mai ma anche la nostra amata insalatona c...