domenica 17 dicembre 2017

A Natale con i tuoi... MA ANCHE NO!



Buongiorno, streghette!
Vi sono mancata? Spero almeno un pochino. Sono stata molto occupata con alcune letture, di cui vi parlerò nei prossimi giorni e poi è iniziata la corsa ai regali di Natale. Già!
Ma tanto finirò per incartare gli ultimi doni durante la Vigilia del 24 dicembre, come succede sempre perché, come si dice, certe abitudini sono dure a morire.
Lo sentite anche voi questo odore? Polvere, magia, ricordi, cannella, vaniglia...
Si respira aria natalizia ormai da giorni.
Ma cosa dico? Da mesi.
Non ho fatto in tempo a riporre nell'armadio la borsa con i teli del mare e al supermercato c'erano già le pedana ricoperte di panettoni. In offerta. Sì, i panettoni in alcuni negozi sono come quelle pubblicità dei materassi in tv, sono perennemente in promozione.
Sorge quindi spontanea una domanda. Come lo preferite il panettone? Con o senza canditi? Ah già, ci sarebbe anche il pandoro!
Sì, siamo davvero alle solite ma quello del panettone è di sicuro il male minore.
Non so voi, ma quello che temo di più di queste festività, oltre ai sorrisi che bloccano la mascella e la classica frase "Auguri a te e famiglia", pronunciata dal 1 dicembre fino al 31 gennaio del nuovo anno, sono i parenti.
I parenti febbricitanti in occasione delle feste. Tavolate lunghe chilometri che costringono a chiedere tavolini spartani e sedie apri e chiudi persino ai vicini. Il vicino di tavolo con il tic alla gamba che renderà un vero inferno i pranzi, quello che mangia a quattro bocche e da voi, nel piatto, forse giungerà una sola fetta di prosciutto crudo dell'antipasto. Quello che ruba il tovagliolo, oppure le posate, quello che non smette di parlare e lanciare frecciatine in stile Arrow, andando a riesumare i comportamenti sbagliati dei parenti avvenuti tra il 1915 e il 1918, o l'altro che vorrà vedere la tv anche il giorno di Natale, e l'altro ancora che non riesce a trattenere i suoi problemi con l'aria nella pancia, facendosi grande e dicendo che "è tutta salute". Chi più ne ha, più ne metta.

Di seguito alcune figure caratteristiche:

  • La Nonna. Guai a dimenticarsi della nonna, ti becchi come minimo una maledizione che ti accompagna fino alla prossima vita. Le nonne, in genere, aspettano con ansia il Natale per rivedere figli e nipoti. Alcune sono dolci, ti passano una banconota da venti euro come regalo "Così ti compri un gelato", nonostante faccia un freddo boia e hai da poco smesso l'antibiotico per curare la bronchite. Il gesto della consegna del denaro è un rito, si svolge con una velocità che nemmeno Flash o il classico spacciatore agli angoli delle strade. Tutto questo per evitare occhiate indiscrete, per conservare e proteggere il loro patrimonio. A seguire l'interrogatorio ed è sempre bene pagare qualcuno con quella venti euro affinché finga di essere il nostro fidanzato, qualora siamo single. In caso contrario, se speravate di ricevere l'anello ma il vostro lui non ne vuole sapere, la nonna sarà ben felice di aiutarvi a mettere il maschio alle strette. Giocatevi l'asso nella manica, la nonna che teme di non avere abbastanza tempo per vedere sua nipote all'altare. Qualcuno sostiene che funzioni!
  • Il Nonno. Uomo silenzioso, è colui che puntualmente è costretto ad accogliere in casa propria le ultime tre generazioni, talvolta anche quattro, della propria famiglia e vedersi casa invasa di gente che prende d'assalto i suoi averi, di bambini che corrono e gridano spargendo giocatoli ricevuti da Babbo Natale e, puntualmente, già distrutti dopo mezza giornata. Quelli più fortunati sono costretti a lasciare la propria abitazione per essere ospiti a casa dei figli, il che significa che dovranno rinunciare al loro riposino pomeridiano e a sperare che sulla tavola ci sia il vino, lo stesso che il dottore gli ha vietato per i suoi problemi di pressione o colesterolo.
  • La Zia. La zia è quella che, di solito, ti accoglie con la frase di rito "Come sei cresciuta!". Compreso nel prezzo c'è una pacca sulla spalla che vorrebbe essere un gesto d'affetto ma che, se poco poco sei magra, corri il rischio di ritrovarti con qualche costola incrinata. Oppure il pizzicotto sulla guancia, il cui segno di resta per tre o quattro giorni. A seguire l'interrogatorio stile nonna. Il fidanzato? Oppure, quando ti sposi? Hai trovato un lavoro? Quando il primo figlio? Quando il secondo? Via via ad addentrarsi nella privacy perché la zia è la zia, spesso è come una mamma ma se pure lei ha una figlia femmina, scatta la competizione. 
  • I cugini piccoli. Maschi o femmina che siano. In entrambi i casi, per Natale, indossano per merito delle loro mamme, splendidi vestiti che danno loro la parvenza di essere angeli. Non lo sono, sono demoni, rumorosi e ficcanaso.
  • La Cugina. Per fortuna non tutte le famiglie sono numerose come quelle di una volta, quindi portiamo un po' di pazienza. Comunque di solito le cugine possono essere di due specie. C'è quella cessa e sua madre, vostra zia, non mancherà di dirvi che ha tutto ciò che voi non avete. Fidanzato compreso. Cesso pure lui, oppure bellissimo ma cieco, magari semplicemente innamorato per chissà quale misteriosa ragione. Evidentemente vostra cugina avrà la patata magica o placata in oro. Poi c'è la cugina figa pazzesca, quella che non mancherà di indossare il vestitino rosso e super aderente, tacco 12 con una scarpa rossa anch'essa. Tutto rosso. Davanti all'intera famiglia farà credere di essere la nuova Madonna. (Nel presepe sotto l'albero). Di vergine ha tutto, tranne che quella cosa lì.
  • Il cugino. I cugini si dividono in tre categorie.In quanto maschi partono dal presupposto che di ogni cosa detta o fatta da altri, familiari compresi, a loro non frega un ca**o di niente. Sono Maschi! Abbiamo il cugino fidanzato, sarà presente solo con il corpo, ad eccezione della lingua, quella sarà dentro la bocca della sua fidanzata, con il pensiero sarà sempre da lei, a scoparla nella mente senza interruzioni. Il cugino cesso ma buono, colui che non smetterà di parlare di tutto ciò che ha fatto o ha intenzione di fare. Qualcuno esagera, inventa pure la fidanzata che, accidentalmente, per colpa dell'influenza, anche quest'anno è stata costretta a rinunciare alle presentazioni in famiglia. Il cugino fuori sede, quello figo, quello che ha fatto carriera e che vive per il lavoro. Forse si ricorderà di fare una telefonata e dirà a qualcuno "Saluta tutti".
  • Lo Zio. Futuro nonno, vede la sua vita manovrata da moglie e figli. Se il Natale viene festeggiato in casa sua, potrà però vantare di aver speso i soldi per acquistare tutto ciò che riempirà la tavola in quei giorni. In caso contrario, riempirà di vino il suo bicchiere subito dopo quello del nonno perché bere in compagnia è più bello!
  • La Suocera. Qualora voi foste fidanzate. Qui ci starebbe un discorso a parte, dunque prometto di analizzare la categoria nello specifico più in là. La suocera a Natale, però, si dimostra sorridente e felice. Bisogna necessariamente mettere in pratica la tradizione: a Natale siamo tutti più buoni. Ma se tu sparissi magicamente dalla vita di suo figlio, bè... sarebbe il Natale perfetto! Mi raccomando, ringrazia per il regalo che riceverai e non dimenticare di ricambiare o potrebbe accidentalmente mettere qualcosa nel tuo piatto e poi fingersi dispiaciuta per il classico virus intestinale che sembra aspettare il 25 dicembre per mettere K.O le persone.
  • La cognata. Si apre ufficialmente la competizione dell'anno. Se prima delle feste ti rechi dal parrucchiere per tingere i capelli, qualora tu li portassi biondi, chiedi espressamente di averli più biondi perché stai pur certa che lei te lo farà notare. Stesso discorso per tutti gli altri colori, per lo smalto, per il vestito, il trucco. Più. Più. Più. 
  • Il parente alla lontana. Quello che resta solo e che per vie traverse giunge in famiglia, sorridente e simpatico con tutti, pronto a baciare sulle guance ogni persona per gli auguri e a chiedere il bis della lasagna. 
  • La propria mamma. La mamma è sempre la mamma e se non ci sono grandi problemi in famiglia, state pur certe che basterebbe un suo abbraccio al posto di un regalo materiale per essere felici ugualmente. Perché vi dico questo? Perché nel prossimo articolo vi parlerò dei regali :P







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