lunedì 23 ottobre 2017

Splendi più che puoi

Autore: Sara Rattaro.
Editore: Garzanti.
Formato: e-book e cartaceo.
Pagine: 222
Data di uscita: 31 marzo 2016 
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Trama

L’amore non chiede il permesso. Arriva all’improvviso. Travolge ogni cosa al suo passaggio e trascina in un sogno. Così è stato per Emma, quando per la prima volta ha incontrato Marco che da subito ha capito come prendersi cura di lei. Tutto con lui è perfetto. Ma arriva sempre il momento del risveglio. Perché Marco la ricopre di attenzioni sempre più insistenti. Marco ha continui sbalzi d’umore. Troppi. Marco non riesce a trattenere la sua gelosia. Che diventa ossessione. Emma all’inizio asseconda le sue richieste credendo siano solo gesti amorevoli. Eppure non è mai abbastanza. Ogni occasione è buona per allontanare da lei i suoi amici, i suoi genitori, tutto il suo mondo. Emma scopre che quello che si chiama amore a volte non lo è. Può vestire maschere diverse. Può far male, ferire, umiliare. Può far sentire l’altra persona debole e indifesa. Emma non riconosce più l’uomo accanto a lei. Non sa più chi sia. E non sa come riprendere in mano la propria vita. Come nascondere a sé stessa e agli altri quei segni blu sulla sua pelle che nessuna carezza può più risanare. Fino a quando nasce sua figlia, e il sorriso della piccola Martina che cresce le dà il coraggio di cambiare il suo destino. Di dire basta. Di affrontare la verità. Una verità difficile da accettare, da cui si può solo fuggire. Ma il cuore, anche se è spezzato, ferito, tormentato, sa sempre come tornare a volare. Come tornare a risplendere. Più forte che può.

L'autrice

Sara Rattaro è un’autrice amata dai lettori italiani e di tutta Europa. Nel 2015 ha vinto il prestigioso premio Bancarella per il suo romanzo Niente è come te, che ha conquistato i librai e la stampa più autorevole. Con Splendi più che puoi riesce di nuovo a sorprendere e a emozionare. Una storia profonda in cui dal dolore fiorisce la speranza. In cui l’amore fa male, ma la voglia di tornare a essere felici è più potente di tutto. Perché non c’è ferita che non possa essere rimarginata.
Recensione 

Quando ho deciso di leggere questo libro, non sapevo cosa aspettarmi. L’ho acquistato a scatola chiusa, senza nemmeno leggere la trama perché ne avevo sentito parlare bene e me l’avevano consigliato.
Della Rattaro avevo già letto un altro libro che mi è rimasto nel cuore e che consiglio a tutti di leggere se amate l’autrice e il suo stile di scrittura: Un uso qualunque di te.
Questo libro rispecchia la realtà anche dei giorni nostri. Ammetto che ho compreso le scelte della protagonista e stavo male con lei durante la lettura, anche se più volte mi sono chiesta perché non provasse a scappare, perché non provasse a reagire…

Ho fatto certe scelte, per salvare la mia famiglia, con la stessa convinzione con cui Marco desiderava distruggerla.

Emma è una giovane donna quando intraprende la sua prima relazione con un uomo molto più grande di lei, si mette contro i suoi genitori fuggendo da casa perché non accettano la scelta della loro unica figlia e vogliono solo il meglio per lei.

Non esiste la coppia perfetta. Nessuno può amarsi per sempre… esistono solo impavide persone che nonostante tutto ci provano. A volte ci riescono.

Abbandona l’università per dedicarsi alla vita lavorativa e per non sentirsi un peso per il suo fidanzato che già lavora come medico.

Esiste solo un modo per comprendere l’amore: fare un accurato elenco di tutti i suoi dettagli.

Passano gli anni, ma, nonostante questo, i genitori di Emma continuano a non vedere di buon occhio la relazione della loro figlia, fino a quando, di punto in bianco, dopo dieci anni, viene lasciata.


Quando ci spezzano il cuore abbiamo bisogno di una sola cosa, una ragione per alzarci al mattino.

Tutte noi, o chi non ha avuto fortuna, siamo state lasciate e tutte noi abbiamo sofferto per amore, siamo state tanto male da non voler uscire da casa, o vedere gli amici o le amiche. Anche la protagonista di questo libro, Emma, dopo la rottura con il suo fidanzato è tornata a casa dai suoi genitori e non sapeva come fare per riuscire nuovamente a vivere. Fino a quando si è messa in testa che l’unico modo per riavere indietro il suo uomo era farlo ingelosire.

Amare qualcuno davvero significa concedergli di toccarci il cuore senza difese o precauzioni.

Così, Emma, decide di rifarsi vedere in giro felice, bella e spensierata nella speranza che qualcuno lo riferisse al suo ex, fino a quando non incontra Marco.

La fiducia è un lavoro duro da condividere.




Marco riesce a far dimenticare Tommaso a Emma e riesce a conquistarla con i suoi gesti un po’ folli. La riempie di attenzioni, la fa sentire donna e desiderata. Si sente bene con lui.
Emma si fida di lui, anche quando le propone di sposarsi in gran segreto. Accetta, senza ripensamenti.
Solo dopo capisce l’errore che ha fatto.

Non è mai precipitosa.  La discesa inizia sempre con un piccolo passo verso il basso.

Marco ha continui sbalzi d’umore, diventa troppo geloso, paranoico. Crede che tutti siano contro di lui ed Emma cerca in tutti i modi di non farlo mai arrabbiare perché tutta la frustrazione si riversa su di lei.

Primo errore: pensare di essere sbagliata.

Nonostante la vita che inizia a condurre, nonostante le botte, gli insulti e la violenza psicologica non riesce a lasciarlo. Per vergogna. Per paura. Si autoconvince che, forse, lei con il suo amore può salvarlo, può aiutarlo, ma più passano gli anni, più lui diventa violento.

Secondo errore: sforzarmi di volergli bene.

E non si ferma nemmeno dopo la nascita della loro bambina.
Ed è proprio grazie a Martina che Emma trova la forza, il coraggio di riprendere in mano la sua vita.

Una violenza subita è sempre uno strappo. Per quanto tu lo possa ricucire, sarà sempre un lavoro mal fatto.

Non ho potuto fare a meno di chiedermi cosa fosse successo se lei avesse conosciuto Marco in altre circostanze o se avesse capito prima che persona aveva accanto.
Cosa fosse successo se la famiglia di Marco fosse intervenuta e avesse aiutato Emma invece di lasciarla da sola.
È un libro che fa riflettere, che ti fa porre delle domande.
Una cosa però l’ho capita: non bisogna mai giustificare una violenza, non bisogna mai credere “è stata colpa mia”, mai!
Mai fare l’errore e pensare che l’amore può su tutto.
Se ti picchia non è amore. 




 Bellissimo










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